lunedì 14 marzo 2016

Lezioni di... pallavolo! - Carlotta Butti


Nelle ultime settimane a scuola abbiamo partecipato al torneo di pallavolo e ci siamo tutti impegnati al massimo, indipendentemente dai risultati o dalle nostre capacità! Abbiamo fatto squadra e questo ci ha resi ancora più uniti! Inoltre nella nostra classe ci sono alcune nostre compagne che coltivano questa passione da anni e che partecipano anche ai Campionati studenteschi di pallavolo femminile, rendendoci molto orgogliosi! Una di loro è Carlotta Butti, che ora vi illustrerà il suo sport preferito...





Il mio sport preferito è la pallavolo. In questi tre anni di allenamento, ho appreso molte conoscenze tecniche su questo sport e mi piace l’idea di scrivere un tema in cui esprimo la mia opinione. In ogni caso è bene che non manchi un po’ di teoria: nella pallavolo si schierano in campo sei giocatori, lo scopo dei quali è mandare la palla nel campo avversario dopo averla colpita per un massimo di tre volte. Ad ogni giocatore è assegnato un preciso ruolo che può essere il palleggiatore (chiamato anche alzatore o regista), lo schiacciatore (o banda), il centrale e l’opposto (ma in alcune squadre esiste anche il libero). Ogni ruolo deve difendere ed attaccare in una precisa posizione del campo, perciò, durante le varie azioni, si verificano regolarmente alcuni spostamenti. Il mio ruolo è il centrale: in pratica devo difendere in posto cinque (in seconda linea, quello più esterno a sinistra) e attaccare in posto tre (in prima linea, al centro). Durante una partita, devo impegnarmi al massimo per ricevere (se gli avversari hanno appena battuto) o difendere (nel caso abbiano mandato nel nostro campo la palla), cercando poi di segnare punto mandando il pallone nel campo avversario con una schiacciata o un pallonetto (un palleggio eseguito con una sola mano). Quello che fa di questo gioco il mio sport preferito è lo spirito di squadra: sono fantastici quei momenti dove grazie a una recezione magari di una banda e l’alzata precisa del palleggiatore che riesco a trasformare in un colpo violento colpendo la palla con tutta la forza che ho, segno punto. In quel momento, infatti, nonostante il merito sia mio, sotto quella piccola conquista c’è un grande lavoro: senza le mie compagne, infatti, non sarei riuscita a concludere l’azione o ancora non avrei potuto trasformare quell’odioso pallonetto della squadra avversaria in un meraviglioso punto a nostro favore. La vittoria di una partita, quindi, non può essere considerata la diretta conseguenza dell’impegno di un membro della squadra, bensì il risultato dello sforzo dei giocatori in campo. Poi ci sono gli allenamenti: cinque/sei ore di pallavolo a settimana possono sembrare improponibili, ma io mi diverto sempre tantissimo poiché, tra esercizi, schiacciate, trucchi da applicare ai fondamentali (bagher, palleggio, schiacciata, muro, pallonetto e servizio) e, perché no, anche giochi dove mettere in gioco il nostro spirito di squadra, la fatica si trasforma in divertimento. In ogni caso, però, dobbiamo sempre metterci impegno, cercando di memorizzare i consigli dei nostri allenatori, poiché la pallavolo è uno sport che richiede esercizio e anche la voglia di mettersi in gioco, sperimentando tecniche nuove. Per come sono fatta io, che tendo a diventare tesa davanti a un gruppo di persone venute lì per guardarmi, entrare in campo, nonostante sia una bella soddisfazione, è anche una tensione e per questo non entro in tutte le partite. In ogni caso, anche in panchina non manca di certo il divertimento: facciamo il tifo, ridiamo facendo la caricatura delle nostre avversarie e parliamo del più e del meno. In ogni caso, dopo la partita, c’è sempre un dolce fatto da alcune delle nostre mamme pronto per saziare il nostro appetito. Anche dopo, in spogliatoio, a prescindere da come sia andata la partita, tranne casi particolari, c’è sempre lo spazio per le battute e gli scherzi.

Nonostante abbia fatto sei anni di nuoto e continui a praticare lo sci, trovo che la pallavolo sia davvero divertente e, nonostante richieda impegno e fatica, aiuta anche a porsi degli obiettivi.

Concludo sperando di avervi trasmesso un po’ della passione che da tre anni, ormai, mi occupa buona parte della settimana. Ditemi un po’…non vi ho lasciato incuriositi?

Carlotta Butti




1 commento:

  1. A me la pallavolo non mi ha mai incuriosito ma devo ammettere che provandola mi è sembrato più carino come sport

    RispondiElimina