giovedì 9 giugno 2016

The Foscolo Times - il giornalino di classe

E sotto l'ombrellone...perché non leggere un bel giornalino di classe?!
Ecco a voi il primissimo numero di The Foscolo Times, frutto della nostra redazione di giornale di classe!!!

The Foscolo Time - clicca qui

Buone vacanze!!!


Finalmente sono arrivate le tanto attese vacanze estiveeeeeeee!!
Noi tutti vogliamo ringraziarvi per aver seguito così numerosi il nostro diario di bordo di seconda media, certi che continuerete a farlo anche durante l'estate!!
Eh sì...perché un diario è un diario! non va mica in vacanza!
Continueremo, anche se non così di frequente, a scrivere e pubblicare!
Nel frattempo...alcuni nostri compagni hanno voluto condividere con voi dei pensieri su questa esperienza...che speriamo sia piaciuta a voi così come è piaciuta a noi!!!


"Questo progetto ci ha da subito incuriositi e ci ha aperto le porte su tante nuove esperienze: abbiamo fatto temi "a catena", dépliant in stile "agenzia di viaggio", scritture creative e tanto altro. Grazie Prof perché in questi pochi mesi siamo riusciti a creare il nostro "diario scolastico virtuale" divertendoci e, allo stesso tempo, imparando."

Carlotta Butti

"Così abbiamo iniziato e così finiamo
Con belle rime, speriamo.
Spero che il nostro blog vi sia piaciuto
Ci abbiamo messo tanto amore che col tempo è cresciuto
Abbiamo scritto temi di tutti i generi
Dallo storico all’avventura ma anche teneri.
Ora però arriva l’estate
Si va al mare e si fanno risate
Quindi ora vi diamo questa penitenza
Resistete questa estate senza il vostro amato blog e vediamo se ne sentite l’assenza
Così io ora vi saluto con tanta tristezza
Ma l’anno prossimo riaccoglierete il blog con tanta allegrezza."

Christian Calabrese

TravelFoscolo2.C - Itinerario storico-artistico della Grecia

Complimenti a Elisa Barsella, Carlotta Butti, Ethel Chee, Alice Senafarre e Charlotte von Mallasz!

Buon percorso storico-artistico a tutti!

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domenica 5 giugno 2016

venerdì 27 maggio 2016

TravelFoscolo2.C - Itinerario sportivo della Grecia

Complimenti a Matteo Brembilla!
Buon percorso sportivo della Grecia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario gastronomico della Grecia

Complimenti a Irene Bottazzi!
Buon percorso gastronomico della Grecia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Slovenia

Complimenti a Andrea Chironi e a Charlotte von Mallasz!
Buon percorso naturalistico della Slovenia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario politico della Russia

Complimenti a Marco Battaglia e Alice Guarisco!
Buon percorso politico della Grecia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario storico-artistico e naturalistico della Russia

Complimenti a Matteo Brembilla e Alice Senafarre!
Buon percorso storico-artistico e naturalistico della Russia a tutti!

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mercoledì 25 maggio 2016

TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Russia 2

Complimenti a Carlotta Butti e a Edoardo Murgia!
Buon percorso naturalistico della Russia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Russia 1

Complimenti a Edoardo Bedetti e Marta Mantero!
Buon percorso naturalistico della Russia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario gastronomico della Russia

Complimenti a Irene Bottazzi e Davide Fazio!
Buon percorso naturalistico della Russia a tutti!



Dislessia è... - Irene Bottazzi



Una lettera, uno sfogo, un commento, una descrizione di quello che si prova a essere dislessici.. scritta dalla nostra compagna Irene Bottazzi, orgogliosa di essere dislessica!


Ciao, io mi chiamo Bottazzi Irene e sono dislessica...
La dislessia NON è una malattia, ma un disturbo, che alcuni hanno e altri no e non è questione di sfortuna o fortuna.
Prima quando ero più piccola e andavo in prima elementare facevo MOLTA fatica: le lettere StOrTE ballavano, si scriveva b O d ?  
Tutti i problemi che avevo..ma non capirne la causa!!!, quando toccava a me  leggere in classe 
NoN cApIvO qUeLlO cHe c' eRa ScRiTto , e TUTTI mi criticavano <<muoviti !!! >>, <<non sai leggere!!!>>  e la cosa più  brutta è che tutti non sapevano del mio disturbo, solo la maestra! Se la maestra era buona bene, se invece era cattiva ...vi lascio immaginare. Io sono stata fortunata, ho avuto una maestra stupenda, Nicoletta, che c'è SEMPRE stata per me.
Spesso le persone che sanno che sei dislessica non ne conoscono i DIRITTI e si lamentano se le verifiche sono semplificate o le interrogazioni programmate..ma se uno NON sa le cose, deve imparare a tacere.
Molto spesso alcuni dei miei compagni dicono che vorrebbero essere anche loro dislessici, ma, fidatevi, non è bello !!!!!
Quando si è dislessici...
...per leggere si ha la testa quasi APPICCICATA al libro
...si ha bisogno di supporto a casa
e se non si ha pazienza va a finire che ci si ARRABBIA con se stessi e ci si sente in colpa.
Quindi io dico:
AIUTATE I BAMBINI CON DIFFICOLTA' PERCHE' PER LORO NON E' AFFATTO FACILE !!!!!!!

Irene Bottazzi

venerdì 13 maggio 2016

Grazieeeee!

La classe IIC ringrazia tutti i naviganti per le 5500 visualizzazioni!!!
Mi raccomando...non stancatevi mai di seguirci!
Anche se l'anno scolastico sta per finire, noi non smetteremo di certo di scrivere e condividere!!!
Grazieeeeee!

lunedì 9 maggio 2016

Scrittura creativa lettera - Marta Mantero

Prof, posso scrivere una lettera alla musica? Questo è quello che la nostra compagna Marta Mantero ha chiesto alla nostra Prof in classe, ma di certo non immaginavamo che ne uscisse una poesia! Che ne dite?!

Cara musica,
ti scrivo per ringraziarti.
Grazie di esserci sempre per me.
Ma con sempre intendo che sei sempre presente.
Pronta a consolarmi.
Mi porgi la tua mano e mi salvi.
Mi aggiusti qualcosa di rotto.
Mi cuci le ferite.
Mi parli.
Mi ascolti.
Mi consigli.
Sei la risposta a tutte le mie domande.
Sai, non esiste le perfezione, ma tu ti avvicini molto ad essa.
Tu e tutte le tue meravigliose sfumature.
Sei incantevole.
Un lume di salvezza.
La Prof dice che noi giovani troviamo tutte le risposte nella musica.
Ma perché proprio noi giovani?
Anche i grandi troverebbero le loro risposte nella musica.
Se solo ci provassero.
Se solo riuscissero di nuovo a sognare.
Ad aprire gli occhi.
A guardare oltre il concreto.
Perché tu sei una compagna di vita.
Sei la luna per il sole.
Sei un padrone per un cane.
Sei il mare per i pesci.
Sei la vita per la morte.
Sei l'ossigeno per gli umani.
Sei indispensabile per me.
Tu sei infinito insomma.
Sei la droga per un dipendente.
Sei il wifi per internet.
Sei Beatrice per Dante.
Sei la ginnastica ritmica per mia sorella.
Sei la mamma per il mio papà.
Sei un libro per un lettore.
Sei la penna per uno scrittore.
Sei la luce per il buio.
Sei il sangue per il cuore.
Sei il cibo per gli animali.
Sei una sconfitta per un perdente.
Sei una coppa per un vincente.
Sei i miei amici per me.
Sei lo sport per me.
Sei la metà di un cuore spezzato.
E soprattutto sei l'addio che non pronuncerò mai.
Un grazie non basta ma questo é solo l'inizio.

Marta Mantero

Scrittura creativa poetica - Marta Mantero

Abbiamo scoperto di avere in classe una compagna, Marta Mantero, particolarmente portata nella scrittura di racconti poetici...un qualcosa di indefinito in cui il confine tra prosa e poesia si fonde per esprimere le sue emozioni e i suoi pensieri! Leggere per credere...

Aveva una calligrafia contorta.
Che solo lei riusciva a decifrare.
Era leggera, leggerissima.
La penna sfiorava a malapena il foglio.
Ma produceva delle meraviglie.
Col tempo, lei e le sue meraviglie sono cresciute.
Ora sono una cosa unica.
Sono la consolazione e la droga dell'altra.
Insomma indispensabili.
Queste meraviglie sono oggi prese in giro e sottovalutate dalla gente.
Ma si, alla fine la gente é solo pronta a questo.
Non aspetta altro che criticare e sottovalutare tutto e tutti.
Allora le meraviglie si misero a correre, per scappare.
E correvano, correvano sempre più veloce.
Sono tutt'oggi ancora in movimento.
Non sono ancora riuscite a trovare quel luogo, dove nessuno riesca a non giudicare e criticare amaramente gli altri.
Lo stanno cercando però.
E ci sono quasi.
Devono solo riuscire ad arrivare tra il confino delle Terra con l'universo.
Dopodiché la strada sarà semplice.
Basta trovare un altro pianeta che non sia la Terra.
Qualunque andrà bene.
Perché nessuno è così spregevole come la popolazione terrestre.
Nessuno riesce così bene a far soffrire qualcuno solamente pronunciando anche un'unica parola, come gli esseri umani.
O diventi come loro e ti converti ai loro modi di fare, anche se contro la propria volontà.
O fai come le meraviglie.
Io sceglierei sempre, perennemente e infinitamente la seconda.

Marta Mantero

Scrittura creativa diario - Davide Fazio

La pagina di diario del nostro compagno Davide Fazio racconta ciò che sicuramente molti di noi vivono in famiglia...una giornata da fratello minore! e non una a caso...una giornata davvero speciale!


Caro diario,

giovedì 31 marzo è stato un giorno molto speciale per me, ma soprattutto per mia sorella Ilaria.
Quel giorno mia sorella ha compiuto 18 anni.
Al mattino lei è andata dal pasticciere a Piazza Santo Stefano a farsi fare la torta di compleanno, mentre io ero a scuola a studiare (e pensare che invece lei si stava divertendo!).
Ma nel pomeriggio siamo stati tutto il tempo insieme.
Verso le due siamo andati al Primato a Montano perché io dovevo prendere le scarpe e i guanti
nuovi da calcio.
Poi siamo andati a Como perché lei doveva prendere le scarpe col tacco per la festa.
Tornati a casa abbiamo finito di fare i nostri compiti, ci siamo lavati e nel tempo che rimaneva prima della festa ci siamo divertiti a giocare con la wii a Mario Cart.
Prima di andare alla festa ci siamo vestiti e siamo scesi qualche minuto prima che arrivassero i suoi amici.
Io, ovviamente, non sono stato con loro, ma con i fratelli delle sue amiche in un parchetto sopra lo spazio che avevamo per la festa.
Noi siamo rimasti lì fino alle 23.30 invece la festa è finita alla 1.00/1.30.
Secondo me diventare maggiorenne è l'inizio di una nuova vita perché ti prendi, anzi ti devi prendere, le tue responsabilità.
Per me invece è stata una giornata molto importante e speciale perché l'ho passata con mia sorella.

Ti scriverò presto!!!


Davide Fazio


Scrittura creativa lettera - Davide Fazio

Il nostro compagno Davide Fazio ha chiesto di poter scrivere una lettera formale a Sua Santità Papa Francesco, con l'intenzione di dirgli alcune cose molto importanti... è stato veramente simpatico! e noi la condividiamo con voi!


Sua Santità,

quando il 13 marzo 2013 ho visto quella fumata bianca ero in ansia di vedere chi fosse stato eletto come nuovo Papa.
All'inizio, se devo essere sincero, Lei non mi piaceva molto come Papa. Poi, dopo le sue messe, incominciai ad ascoltare i suoi discorsi su temi molto importanti come la povertà nel mondo e sulle migrazioni.
Una cosa che vorrei io di suo è la sua Papamobile.
Mi è piaciuto molto quando ha indetto l’Anno Santo aprendo le porte della Chiesa di Bangui in cui c'erano più bambini che adulti.
Mi è piaciuto molto anche quando lei è andato a trovare le persone che sono in carcere dando loro la benedizione.
Una sua scelta però che non ho ancora ben capito è perché lei non abbia voluto gli abiti e gli orpelli papali.
Io non concordo con Lei sul riportare la Chiesa alla povertà e togliere agli ecclesiastici cose che al giorno d'oggi servono per la vita.
Io sono un ragazzo molto religioso e quelle poche volte che non vado a Messa la guardo e niente e nessuno mi deve disturbare.
Se mai dovesse anche lei dare le dimissioni come Benedetto XVI, spero fra molto tempo, vorrei un Papa di colore per vedere come si comporta!

Un giorno spero di venire a Roma e incontrarla, ma sarà molto difficile.
Mi piacerebbe proprio incontrarla, intanto La prego… mi risponda presto!

Distinti saluti
Davide Fazio

sabato 23 aprile 2016

C'era una volta a Como...Alessandro Volta! - Irene Bottazzi, Elena Casella e Anna Colombo

Le nostre compagne Irene Bottazzi, Elena Casella e Anna Colombo, armate di macchina fotografica, penna e block notes, hanno deciso di percorrere le strade della nostra città alla ricerca di informazioni su Alessandro Volta! Hanno approfondito la sua biografia e le sue invenzioni e hanno anche intervistato turisti e cittadini di ogni età che si trovavano a passeggiare ignari davanti al Tempio Voltiano! Così hanno prodotto un'interessante presentazione in Power Point che hanno illustrato alla classe e che ora condivideremo con voi... Buon divertimento!

C'ERA UNA VOLTA A COMO...ALESSANDRO VOLTA!

domenica 17 aprile 2016

Scrittura creativa diario - Alice Guarisco

E perché non condividere anche una piacevole giornata in famiglia?! Cara Alice Guarisco.. ci hai proprio fatto venir voglia di visitare un museo! 

Como, 15 marzo 2016
Caro diario,
ho scelto di scriverti oggi per raccontarti la splendida giornata che ho trascorso domenica scorsa con la mia famiglia. Insieme a dei nostri carissimi amici abbiamo deciso di andare a visitare il Museo Egizio di Torino. 
Questa gita mi ha subito entusiasmata perché ho studiato sui libri di scuola questo periodo importante della storia e anche perché mi ha sempre incuriosita molto vedere le mummie da vicino. Siamo partiti presto, ma, nonostante fosse domenica e avrei voluto dormire un po’ di più, mi sono preparata velocemente. Il viaggio è durato due ore, ma è trascorso in fretta tra una canzone e l’altra. Appena siamo arrivati e abbiamo parcheggiato l’auto, ho osservato questa nuova città, così grande e diversa dalla mia, con molto fascino. Dopo pochi minuti abbiamo raggiunto il tanto atteso museo egizio. Muniti di audio guide abbiamo incominciato a girare nelle immense sale. Non vedevo l’ora di vedere le mummie, ma ammetto che anche le imponenti sculture delle divinità egizie mi hanno colpita molto. Le luci, inoltre, erano basse e rendevano tutto ancora più suggestivo. Finalmente ci siamo trovati nella sala delle mummie; ho provato delle sensazioni molto particolari: da una parte ero molto affascinata, dall’altra, però, ero impressionata soprattutto quando ho visto la mummia di un bambino molto piccolo.
Finita la visita del museo siamo andati a fare un giro nel centro storico di Torino alla ricerca di un ristorante. Dopo una lunga ricerca e lo stomaco che brontolava, fortunatamente abbiamo trovato un tipico ristorante piemontese dove ci siamo riposati e abbiamo gustato dei piatti squisiti.
Alle 16.00 circa siamo tornati verso la macchina e la stanchezza ha preso il sopravvento su di me.
Non mi sono neanche accorta del viaggio, quando ho aperto gli occhi eravamo già arrivati a casa e ho svegliato mia sorella.
Sono proprio felice, è stata una giornata indimenticabile e mi è piaciuto poterla trascorrere con la mia famiglia.
Adesso ti devo salutare, buona notte caro diario, ci vediamo domani.
Tua

Alice Guarisco

venerdì 15 aprile 2016

Scrittura creativa diario - Isabel Magnelli

Chissà se  la nostra compagna Isabel Magnelli avrà riportato in questa pagina di diario emozioni realmente provate o sarà solo finzione letteraria?! Beh, in ogni caso molte di noi adolescenti si immedesimeranno sicuramente!

Cario Diario,
è rincominciata la scuola e sono felice, ma allo stesso tempo triste perché ho lasciato i miei compagni delle elementari a cui ero molto legata. Mi mancano e non posso smettere di pensare alla persona che mi piace, si chiama Nicola e ho scoperto che mi piaceva solamente alla fine della quinta! È così carino, dolce, simpatico e bravo a scuola. Ama il tennis proprio come me, ci piace la stessa cantante (ADELE), abbiamo due sorelle, ci piacciono i parchi acquatici e ci piace viaggiare, anche se per il momento nessuno dei due ha avuto l’occasione di andare in posti “speciali”. Abbiamo molte cose in comune e ci piacciamo a vicenda, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirselo, perché  siamo entrambi molto timidi! Adoriamo stare insieme e siamo ottimi amici, ci abbracciamo, ci siamo dati anche un bacio una volta, ma sulla guancia! Guardiamo film, cantiamo, balliamo e facciamo i compiti insieme, ma purtroppo adesso che andiamo in due scuole diverse tutto questo piano piano sta scomparendo, non ci vediamo quasi mai e ci sentiamo davvero poco. Mi manca, soprattutto perché è il mio migliore amico, e quando lo vedo “there’s fire starting in my heart”, cioè c'è un fuoco che si accende dentro di me, per l’emozione che provo a incontrarlo di nuovo!! In questo momento mi sento sola, anche perché le mie amiche a scuola sono quasi tutte fidanzate e io sono l’unica single, anche se, a dire la verità, non è male essere soli, perché si è totalmente liberi. Meglio così, perché sono ancora troppo piccola per fidanzarmi e poi mia mamma e mio papà non me lo permetterebbero mai, anche se ormai sanno sia i miei che i genitori di Nicola che ci piacciamo, va beh!!
Adesso vado caro diario, devo fare i compiti!
Bye, ti scrivo più tardi!!   
Isabel Magnelli
 

Scrittura creativa diario - Christian Calabrese


Una pagina di diario davvero divertente...il nostro compagno Christian Calabrese ci ha proprio lasciati col fiato sospeso!

11 settembre 2147


Caro diario,
sfortunatamente le vacanze sono finite ed io devo tornare a scuola. Ad essere sincero non ho la minima voglia di tornare a scuola, non per le materie scolastiche, anzi io adoro materie come educazione aerea e teoria strutturale che si svolgono tramite la realtà aumentata, ma odio l’idea di dover rischiare la vita per andarci. Mia mamma mi dice sempre che se mi alzassi anche solo 15 minuti prima (cosa per me impossibile) non rischierei la vita per andare a scuola. Ovviamente io, da bravo figlio, annuisco e le rispondo che mi sveglierò presto, ma ciò non accadrà mai.
12 settembre 2147
Oggi è il primo giorno di scuola e sono già in ritardo. Devo essere là per le 8:30 e devo prendere l’unico idrobus che passa per la mia scuola. Quello delle 8:05. Alle 7:59 mi sono svegliato con tutta calma, mi sono sgranchito le braccia e le gambe, mi sono alzato dal letto, ho visto l’orologio e sono saltato in aria dalla paura. Erano le 8:02 ed io ero ancora mezzo scemo, alzato a guardare l’ora vicino al letto. Sono corso in bagno. Con una mano mi pettinavo, con l’altra mi lavavo i capelli ed i denti mentre Bot 3002561 (una specie di robot personale) mi ha portato i vestiti e mi ha preparato lo zaino che mi ero scordato di fare la sera prima.  Alle 8:04 sono uscito dal bagno già pettinato, vestito, lavato e con lo zaino in spalla. Ho salutato mia mamma, mio papa, ho preso una pillola per fare colazione contenente latte, cereali al miele, biscotti e qualcos’altro che non ho fatto in tempo a leggere (questa io la chiamo colazione veloce) e sono sceso di corsa dalle scale di casa. Per mia sfortuna il mio appartamento si trova all’84esimo piano di un grandissimo condominio (ecco le conseguenze del sovrappopolamento della terra), ma dopo tantissima fatica e dopo aver sudato 7 camicie sono riuscito a scendere in tempo grazie anche al mio caro amico Bot che mi ha sollevato e portato per i restanti piani. Circa 84. Dopo tutto ciò sono riuscito a uscire dal condominio alle 8:05 spaccate. Mi manca un solo ostacolo che separa me dalla fermata nel marciapiede opposto: la strada principale più trafficata del centro città. Ho pensato che forse ce l’avrei fatta con un po’ di pazienza ad attraversare la strada, ma appena ho girato lo sguardo verso la mia destra ho visto la mia unica speranza di arrivare a scuola venire verso la fermata. Sono entrato in panico, ma non avendo tempo di restarci, ne sono uscito dopo 2 secondi. Al diavolo la pazienza, ho meno di 30 secondi per attraversare quella strada e arrivare alla fermata prima dell’idrobus, quindi passo al piano B. Prendo il mio skateboard e faccio un’azione di cui mi pento subito dopo. L’ho mandato in mezzo alla strada, le auto, grazie al sistema di sicurezza, hanno visto un pericolo e hanno frenato automaticamente, così io, correndo e nascondendomi la faccia per non essere riconosciuto da nessuno, ho attraversato la strada con centinaia di persone che mi insultavano per avere fermato una fila di centinaia di macchine nella strada principale della città. Così sono finalmente riuscito a prendere il bus alle 8:06 (era in ritardo di 1 minuto), sudato e bagnato da una bibita del McDonald che mi ha lanciato uno a bordo di una Mercedes. A questo punto vorrei mettere fine a questa pagina di diario, ma non posso perché la mia enorme sfortuna non mi ha ancora abbandonato. Alle 8:15, quando mancano ancora 10 kilometri per arrivare alla mia scuola, l’idrobus si rompe improvvisamente. Sono rientrato in panico perché è il primo idrobus nella storia a rompersi dopo circa 70 anni dalla sua creazione! Nonostante ciò, non mi sono arreso. Dopo circa 4 secondi esco dal panico perché, anche questa volta, non ho tempo. Ho 13 minuti esatti per fare a piedi i 10 km che mi separano dalla scuola.  Dopo sì e no 10 metri di stancante corsa, ho deciso che non ce l’avrei mai fatta a fare neanche 20 metri a piedi, quindi ho preso in “prestito” una bicicletta da 30.000 mila euro che, come le auto, va a idrogeno. Evidentemente il proprietario non ci teneva molto, perché la teneva senza catena e null’altro nel giardino di casa sua. Tecnicamente il giardino aveva un cancello con tanto di serratura, ma essendo alto 1 metro, ho scavalcato, preso le chiavi della bicicletta ed ho sfondato il cancello di legno. Nonostante ciò, io non sono un maleducato, quindi ho lasciato un fogliettino bianco, strappato a furia da un quaderno con su scritto “scusi da Giorgio Naghetti “(il nome di un mio compagno di classe che mi sta antipatico). Dopo appena 5 kilometri, alle 8:24 la bicicletta ha segnalato la batteria scarica e allora io, urlando come un matto, tanto da far girare molte persone, perfino in macchina, ho cercato un’altra soluzione; e l’ho trovata. Sono andato vicino ad un furgone che nel frattempo andava ignaro sulla strada ed appena ho avuto l’occasione, sono saltato dietro nella sua “cabina” ed alle 8:29, grazie al suo “passaggio” sono arrivato a scuola in tempo. Sono felicissimo ma poi quando ho notato che la scuola era deserta e che la sirena delle 8:30 non sta suonando mi inizio a preoccupare! Ho controllato sul mio telefono il calendario e l’ora ed ho scoperto, con mia grande sorpresa che mi sono sbagliato. Oggi è l’11 Settembre, non il 12. La scuola inizierà domani!
Christian Calabrese


giovedì 14 aprile 2016

Scrittura creativa diario - Alice Senafarre

Scrivere un diario è anche lasciarsi trasportare dai pensieri, vagare con la fantasia e rivivere bei momenti passati... questo è proprio quello che è accaduto alla nostra compagna Alice Senafarre!

                                                                                                                                                                              8 Aprile 2016

Caro diario,                                                                                   

Sto guardando fuori dalla finestra della mia camera e sono un po’ triste perché piove e ho un mare di compiti da svolgere, allora fantastico con la mia mente ricordando i bei giorni trascorsi al mare, durante le vacanze di Pasqua, con i miei genitori e il mio stupendo cane Milli. Il ventisei ed il ventisette marzo siamo andati a Genova – Nervi: sono stati due giorni fantastici sempre in compagnia della mia supercagnolona Milli, che oltretutto compiva quattro anni! È stato molto divertente giocare con lei al parco, fare il pic nic sul prato, passeggiare in riva al mare e godermi la libertà di quei giorni di vacanza. Milli si è comportata benissimo sia in hotel che al ristorante ed io ero molto orgogliosa di avere addestrato così bene il mio cane.
Stavo solo sognando ad occhi aperti e mi ritrovo qui seduta alla mia scrivania con davanti libri e quaderni…ma è stato bello ricordare la piccola vacanza al mare, mi ha reso davvero felice!
Ora non piove neanche più, mi sa che vado in giardino a giocare un po’ con Milli e poi ritornerò più carica e motivata per riprendere a studiare e a fare i compiti.    

Caro diario, ora ti saluto, a domani per un’altra pagina.
Tua
Alice Senafarre

domenica 10 aprile 2016

Scrittura creativa diario - Andrea Biadigo

Finalmente in classe si parla di emozioni, delle nostre emozioni, di noi adolescenti, positive o negative, e soprattutto di come poterle affrontare e gestire! C'è chi ascolta musica, chi suona uno strumento, chi balla, chi fa sport, chi legge, chi si confida con un'amica, chi disegna, chi piange, chi mangia dolci, etc...ma soprattutto abbiamo scoperto che molti di noi amano scrivere e tenere diari! Così, dopo aver letto insieme alcune pagine di diari più o meno famosi, tutti abbiamo provato a comporre una pagina di diario, in cui parlare di noi stessi o fingere di essere qualcun altro... Il primo elaborato che vogliamo condividere con voi è quello del nostro compagno Andrea Biadigo! Buona lettura!


 8 aprile 2016

Caro diario,
il mese scorso mia nonna, mia zia Ja, mia zia Marina ed io saremmo dovuti partire per Parigi.
Ero al massimo della felicità perché per andare a Parigi avremmo dovuto prendere l'aereo e io, su un aereo, non ci ero mai salito! Ci saremmo imbarcati in un aeroporto di Bergamo, quindi la notte ho dormito a casa di zia Marina. Mi sono dovuto però alzare molto presto, ma io ero talmente felice di poter volare per la prima volta che quasi non mi interessava a che ora mi sarei dovuto svegliare. Mi dicevo…che bello!!!! Ancora poche ore e sarò su un aereo diretto a Parigi e in più i miei compagni di classe saranno a studiare, mentre io sono a divertirmi... insomma c'erano tutti i presupposti perché fosse una vacanza bellissima. La mattina mi sono alzato alle 5:00, stanco ma euforico. Ci siamo cambiati in fretta, abbiamo preso la macchina e ci siamo diretti all’aeroporto dove abbiamo fatto colazione. Più tardi ci siamo diretti al check-in ma...panico! il mio biglietto era sparito, non era in nessuna tasca e in nessuna borsa... Per fortuna l'avevamo dimenticato su un tavolino mentre facevamo colazione.
Superato il check-in mi sono preso un libro da leggere in aereo. Mentre aspettavo la chiamata del nostro volo scattavo foto a volontà e giocavo un po' col telefono. Che bello!!!! Che bello!!! continuavo a dirmi... ero al settimo cielo!!!!!!!!!
Finalmente hanno chiamato il nostro volo, avrei voluto superare tutta la fila per entrare subito nell'aereo.
E’ arrivato il turno di zia Marina, di zia Ja e finalmente il mio!!!!
La signorina, che controllava le persone che dovevano salire sull'aero, mi ha chiesto la carta d'identità, il biglietto e... LA DELEGA!!!!! Noi non sapevamo nemmeno che avremmo dovuto portarla. Purtroppo era obbligatoria perché ad accompagnarmi c'era la nonna e non la mamma e, essendo io minorenne, avrei dovuto averla.
Che rabbia!!!!! Che tristezza!!!! avrei voluto piangere! La mia vacanza a Parigi e il mio volo in aereo tutto sfumato per una maledettissima delega.
Per ora ti saluto caro diario, dopo lo sfogo mi sento un po’ meglio, ma ti aggiornerò presto!

Con affetto
Andrea Biadigo




TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Finlandia

Complimenti a Simone Belotti, Andrea Chironi, Enrico Gilardoni e Edoardo Murgia!

Buon percorso naturalistico della Finlandia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Norvegia

Complimenti a Isabel Magnelli!

Buon percorso naturalistico della Norvegia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Danimarca

Complimenti a Elisa Barsella, Matteo Brembilla e Marta Mantero!

Buon percorso naturalistico della Danimarca a tutti!

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lunedì 4 aprile 2016

TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Svezia

Complimenti a Marco Battaglia, Davide Fazio e Charlotte von Mallasz!

Buon percorso naturalistico della Svezia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario linguistico della Svezia

Complimenti a Elena Casella e Alice Guarisco!

Buon percorso linguistico della Svezia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario storico-artistico della Danimarca

Complimenti a Carlotta Butti, Anna Colombo, Alice Senafarre e Giorgia Stimolo!

Buon percorso storico-naturalistico della Danimarca a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario gastronomico della Danimarca

Complimenti a Edoardo Bedetti e Irene Bottazzi!

Buon percorso gastronomico della Danimarca a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario religioso della Francia

Complimenti a Elena Casella, Davide Fazio, Anna Colombo, Marta Mantero!

Buon percorso religioso della Francia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario naturalistico della Francia

Complimenti a Edoardo Bedetti, Andrea Biadigo, Christian Calabrese e Andrea Chironi!

Buon percorso naturalistico della Francia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario linguistico della Francia

Complimenti a Irene Bottazzi, Matteo Brembilla, Alice Guarisco, Isabel Magnelli!

Buon percorso linguistico della Francia a tutti!

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Giornata contro le Mafie - Irene Bottazzi

Anche la nostra compagna Irene Bottazzi ha scelto di condividere con voi i suoi pensieri sulla vicenda di Rita Atria... nella sua pagina di diario ha dato voce a tutte le nostre emozioni.


12 – 3 – 16

Caro Diario,

Oggi a scuola abbiamo parlato della mafia: la prof ci ha letto una pagina di diario di una ragazzina vittima di mafia, Rita Atria.
Ci ha detto che sarebbe stato per noi un cazzotto nello stomaco, e lo è stato davvero! In pratica in questa vicenda c’è più ingiustizia che giustizia, le persone a lei più vicine si '' allegano '' con la mafia per non morire. Mi ha scioccato la storia di una ragazzina di appena 12 anni non apprezzata dalla madre e alla quale sono morti per mafia il padre e il fratello, le persone più care. Che cosa brutta non sapere su chi poter contare, non avere nessuno a fianco… L'unica cosa che penso e spero è che non succeda MAI a me, non avere un padre, non avere un fratello, non avere la madre, anzi avercela ma che ti disprezza! Però lei aveva Borsellino, una persona che le stava vicino e la sosteneva nella lotta alla mafia. Ma anche lui le viene ucciso. Per me sarebbe stato meglio se non lo avesse conosciuto affatto. Una vita senza amore…io questo non lo potrei sopportare! Pensare che una ragazzina ha sopportato tutto questo mi fa stare male! Aiuto!
Comunque ringrazio Dio di non avere una vita di inferno come è stata quella di questa ragazzina così coraggiosa da combattere sola contro tutto e tutti.
Povera Rita…
La tua scrittrice

Irene Bottazzi

mercoledì 30 marzo 2016

Leggere è... anche dedicare un libro al proprio papà! - Matteo Brembilla

Il 19 marzo si sa... è la festa del papà! Un nostro compagno, Matteo Brembilla, ha voluto raccontarci un libro, un rapporto epistolare un po' particolare tra un padre e un figlio, che oltre a interessarci, ci ha fatto riflettere molto, insegnandoci anche a non dare nulla per scontato...



Il libro che dedico a mio padre per la festa del papà si intitola “Mio papà scrive la Guerra”, di Luigi Garlando.
Ho deciso di leggerlo per i riferimenti molto attuali al terrorismo, visti i continui attacchi e rapimenti compiuti dall'Isis negli ultimi tempi.
Il protagonista è Livio Sala, un giornalista di guerra, che scrive di fatti accaduti in Afghanistan precisamente a Kabul.
La sua famiglia viene a sapere che è stato rapito grazie alla conduttrice del telegiornale.
Così, infatti, scrive Tommaso: “Ti sei messo a tavola con noi all'ora di cena. Capotavola, per la precisione. La tua faccia ha riempito per intero la televisione mentre la signorina del telegiornale raccontava che erano stati rapiti quattro giornalisti, e uno è italiano. Tu papà”.
Da quel giorno Tommy  e il padre si scrivono delle lettere l'un l'altro (o immaginano di farlo) raccontandosi la giornata trascorsa, il primo a Milano e il secondo in Afghanistan.
Tommy, ogni volta che scrive una lettera, crede, o forse si sforza di credere, che il padre sarebbe tornato vivo a casa.
Dall'altra parte, in Afghanistan, il padre, insieme ad altri tre colleghi, è tenuto prigioniero dai talebani in una buca; i quattro giornalisti ricevono da mangiare un pezzetto di pane a testa al giorno.
Purtroppo non tutti i giornalisti sequestrati riescono a sopravvivere, ma soltanto il padre di Tommy e la collega spagnola Felipa.
Alla fine, per fortuna, il padre di Tommy ritorna a casa sano e salvo.
Tommy, appena lo rivede, impazzisce di gioia e viceversa il papà.
Il padre promette a Tommy che sarebbero andati in moto a Valencia il giorno di San Giuseppe e sarebbero stati ospitati a casa di Felipa.
Di questo libro mi ha colpito la tenacia di Tommy che, nonostante la gravità della situazione, persevera nella speranza di rivedere suo padre.
L'amicizia col compagno di classe Ahmed gli permette anche di capire come la religione venga spesso adoperata dagli uomini per giustificare i più terribili crimini.
Undici anni dopo la pubblicazione di questo libro, la stessa osservazione, si può applicare agli eventi di Parigi e Bruxelles, oltre che di altri luoghi molto distanti da noi, dove certe violenze sono all'ordine del giorno.

Matteo Brembilla

Giornata contro le Mafie - Marta Mantero


In occasione della Giornata dedicata alla lotta contro le Mafie, la nostra scuola, in collaborazione con l'associazione "Libera contro le mafie", ha organizzato un evento, al quale ha partecipato anche il Sindaco Mario Lucini e la sorella di una vittima di mafia, Francesca Bommarito. Nel corso della mattinata abbiamo potuto assistere all'esposizione di lavori svolti dai nostri compagni delle terze classi, filmati e drammatizzazioni sul tema. Ma prima in classe la Prof. ci ha letto dei brani tratti dal diario di una ragazza siciliana, Rita Atria, che alla nostra età viveva nella mafia e allo stesso tempo lottava da sola contro la mafia. La sua storia ci ha scossi e fatti riflettere. Così la Prof. ci ha chiesto di esprimere a caldo le nostre emozioni in una pagina di diario. Ecco quella della nostra compagna, Marta Mantero. In basso inseriamo anche il link del sito ufficiale di Rita Atria, per chi volesse saperne di più..

12/03/2016
Caro Diario,
la Prof, dopo averci letto una pagina di diario, definitaci subito come "un pugno allo stomaco", di Rita Atria, ci ha chiesto di scriverne una noi e di esprimere quello che pensiamo a riguardo.
L'emblema del discorso è la mafia, ovvero un'organizzazione criminale suddivisa in più associazioni (cosche o famiglie), rette dalla legge dell'omertà e della segretezza.
Sinceramente io credevo che la mafia fosse un fatto oramai passato. E invece, in quest'ultimo periodo soprattutto, sono venuta a scoprire fatti, storie, eventi, che tutt'oggi sono presenti. Non ci posso credere. Penso che se io mi trovassi, per esempio, nei panni di Rita Atria, una nostra coetanea, oramai purtroppo morta, che ha scritto la pagina di diario lettaci dalla Prof., impazzirei.
Se io, come lei, fossi sicura di non avere un futuro davanti, una vita da vivere, credo che non saprei davvero più cosa fare. Quindi mi ritengo fortunata ad essere nata in un ambiente sicuro e in una famiglia benestante e non mafiosa. Non potrei davvero sopportare di vivere in un ambiente così ostile, nel costante terrore. Davvero non capisco perché la gente tenda a non fare niente, a non intervenire. Evidentemente la malavita è così diffusa che offusca le mentre di sempre più persone che magari non vorrebbero avere nulla a che fare con queste organizzazioni, ma sono obbligate a prenderne parte. Perché innanzitutto siamo noi, noi siamo sbagliati, siamo nati sbagliati. Come dice Rita :"Siamo noi che prima di tutto dobbiamo farci un esame di coscienza". Non siamo perfetti nei comportamenti, ma impegnandoci possiamo avvicinarci a qualcosa di simile. Cioè intendo una vita civile in cui si possa vivere non nel panico.
Chissà che un giorno tutto ciò si possa avverare...
Intanto io ci spero.

Marta Mantero

venerdì 18 marzo 2016

Lezioni di...corsa! - Andrea Biadigo

E' bello quando a scuola nascono passioni e interessi nuovi!
Questo è accaduto a un nostro compagno, Andrea Biadigo, che ci parlerà di uno sport molto affascinante, la corsa!




La corsa di resistenza è il mio sport preferito. Molte persone dicono di non essere capaci a correre ininterrottamente per lungo tempo. Invece è tutta una questione di cervello e di volontà, perché mentre corri non senti dolore alle gambe, ma lo provi nel resto del tuo corpo. Quindi tutti sono capaci di correre purché siano in grado di resistere.
Ho scoperto la mia passione per la corsa durante il test di Cooper a scuola, prendendo il massimo dei voti.
La corsa è un sport molto semplice da spiegare, ma più difficile da eseguire. Infatti per la corsa di resistenza bisogna correre a lungo sulle pianure o sulle montagne senza fermarsi.
Per allenarmi nel tempo libero mi sono comprato alcuni oggetti utili per correre e quando sono libero dai compiti esco di casa e corro per i campi o sulla strada, insieme a mio papà.
Mentre corri non devi mai parlare e se stai facendo una corsa di resistenza non devi muovere le braccia, che devono essere appoggiate alle costole. Al termine della corsa bisogna fare sempre, con mio enorme dispiacere,  stretching, perché altrimenti si possono prendere facilmente strappi muscolari.
Correre è anche liberare la mente, sfogarsi, pensare, superare i propri limiti,...è anche un ottimo antistress!
Purtroppo la corsa non è uno sport molto conosciuto e praticato a livelli agonistici qui in Italia, quindi per me è molto difficile trovare un posto dove posso praticarlo. Nonostante ciò sono riuscito a trovare un luogo adatto e a settembre inizierò a prendere lezioni di atletica.
Finora ho sperimentato molti sport, senza mai trovare quello ideale per me; spero che la corsa sia finalmente quello giusto.
Prima di concludere devo ringraziare un mio compagno di classe che mi ha consigliato di cambiare sport, indirizzandomi in un luogo dove potrò allenarmi; forse anche lui aveva capito che ero più adatto alla corsa!
Spero che la mia corta descrizione vi abbia incuriositi abbastanza e spero anche che qualcuno la pensi come me su questo magnifico sport.

Andrea Biadigo

lunedì 14 marzo 2016

Lezioni di... pallavolo! - Carlotta Butti


Nelle ultime settimane a scuola abbiamo partecipato al torneo di pallavolo e ci siamo tutti impegnati al massimo, indipendentemente dai risultati o dalle nostre capacità! Abbiamo fatto squadra e questo ci ha resi ancora più uniti! Inoltre nella nostra classe ci sono alcune nostre compagne che coltivano questa passione da anni e che partecipano anche ai Campionati studenteschi di pallavolo femminile, rendendoci molto orgogliosi! Una di loro è Carlotta Butti, che ora vi illustrerà il suo sport preferito...





Il mio sport preferito è la pallavolo. In questi tre anni di allenamento, ho appreso molte conoscenze tecniche su questo sport e mi piace l’idea di scrivere un tema in cui esprimo la mia opinione. In ogni caso è bene che non manchi un po’ di teoria: nella pallavolo si schierano in campo sei giocatori, lo scopo dei quali è mandare la palla nel campo avversario dopo averla colpita per un massimo di tre volte. Ad ogni giocatore è assegnato un preciso ruolo che può essere il palleggiatore (chiamato anche alzatore o regista), lo schiacciatore (o banda), il centrale e l’opposto (ma in alcune squadre esiste anche il libero). Ogni ruolo deve difendere ed attaccare in una precisa posizione del campo, perciò, durante le varie azioni, si verificano regolarmente alcuni spostamenti. Il mio ruolo è il centrale: in pratica devo difendere in posto cinque (in seconda linea, quello più esterno a sinistra) e attaccare in posto tre (in prima linea, al centro). Durante una partita, devo impegnarmi al massimo per ricevere (se gli avversari hanno appena battuto) o difendere (nel caso abbiano mandato nel nostro campo la palla), cercando poi di segnare punto mandando il pallone nel campo avversario con una schiacciata o un pallonetto (un palleggio eseguito con una sola mano). Quello che fa di questo gioco il mio sport preferito è lo spirito di squadra: sono fantastici quei momenti dove grazie a una recezione magari di una banda e l’alzata precisa del palleggiatore che riesco a trasformare in un colpo violento colpendo la palla con tutta la forza che ho, segno punto. In quel momento, infatti, nonostante il merito sia mio, sotto quella piccola conquista c’è un grande lavoro: senza le mie compagne, infatti, non sarei riuscita a concludere l’azione o ancora non avrei potuto trasformare quell’odioso pallonetto della squadra avversaria in un meraviglioso punto a nostro favore. La vittoria di una partita, quindi, non può essere considerata la diretta conseguenza dell’impegno di un membro della squadra, bensì il risultato dello sforzo dei giocatori in campo. Poi ci sono gli allenamenti: cinque/sei ore di pallavolo a settimana possono sembrare improponibili, ma io mi diverto sempre tantissimo poiché, tra esercizi, schiacciate, trucchi da applicare ai fondamentali (bagher, palleggio, schiacciata, muro, pallonetto e servizio) e, perché no, anche giochi dove mettere in gioco il nostro spirito di squadra, la fatica si trasforma in divertimento. In ogni caso, però, dobbiamo sempre metterci impegno, cercando di memorizzare i consigli dei nostri allenatori, poiché la pallavolo è uno sport che richiede esercizio e anche la voglia di mettersi in gioco, sperimentando tecniche nuove. Per come sono fatta io, che tendo a diventare tesa davanti a un gruppo di persone venute lì per guardarmi, entrare in campo, nonostante sia una bella soddisfazione, è anche una tensione e per questo non entro in tutte le partite. In ogni caso, anche in panchina non manca di certo il divertimento: facciamo il tifo, ridiamo facendo la caricatura delle nostre avversarie e parliamo del più e del meno. In ogni caso, dopo la partita, c’è sempre un dolce fatto da alcune delle nostre mamme pronto per saziare il nostro appetito. Anche dopo, in spogliatoio, a prescindere da come sia andata la partita, tranne casi particolari, c’è sempre lo spazio per le battute e gli scherzi.

Nonostante abbia fatto sei anni di nuoto e continui a praticare lo sci, trovo che la pallavolo sia davvero divertente e, nonostante richieda impegno e fatica, aiuta anche a porsi degli obiettivi.

Concludo sperando di avervi trasmesso un po’ della passione che da tre anni, ormai, mi occupa buona parte della settimana. Ditemi un po’…non vi ho lasciato incuriositi?

Carlotta Butti




venerdì 11 marzo 2016

TravelFoscolo2.C - Itinerario gastronomico della Francia


Complimenti a Carlotta Butti, Ethel Chee, Alice Senafarre e Giorgia Stimolo!

Buon percorso gastronomico della Francia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario politico della Francia


Complimenti a Marco Battaglia, Elisa Barsella e Charlotte von Mallasz!

Buon percorso politico della Francia a tutti!

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TravelFoscolo2.C - Itinerario politico dell'Inghilterra


Complimenti a Edoardo Bedetti, Christian Calabrese, Davide Fazio e Edoardo Murgia!

Buon percorso politico dell'Inghilterra a tutti!

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Lezioni di...danza! - Giorgia Stimolo

Ecco che oggi vogliamo condividere con voi la passione di una nostra compagna di classe, Giorgia Stimolo, per la danza... chissà poi se a qualcuno di voi lettori venga voglia,  come è venuta a noi, di saperne un po' di più o di andare ad assistere a qualche balletto!


La  danza é la mia passione. Quello che ho capito e imparato in questi anni di duro lavoro è che è una discplina rigida basata sull'esercizio del proprio corpo. Con questo si possono esprire emozioni bellissime, come avviene  nei balletti che si vanno a vedere a teatro, dove i ballerini vengono solo accompagnati dalla musica e a tutto il resto, a costruire una storia e i personaggi, pensa il loro corpo... è una cosa fatastica secondo me !!
Tante volte devo ammettere che é “noiosa “..in particolar modo tutti quegli esercizi alla sbarra, al centro, ma ho capito che senza quelli e una buona esercitazione di base é quasi impossibile esibirsi e ballare davanti a tutto il pubblico. A proposito di questo, io ho impiegato molto tempo per vincere le mie paure e esibirmi e ballare a teatro davanti a tante persone, ma essendo praticamente nata sul palco poi mi sono abituata subito!
Ho capito che questa era la mia vera passione da piccola quando avevo solo tre anni e così piccola per me era solo un gioco, mi divertivo un mondo a indossare quei bellisimi vestiti con il tulle, chiamati  tutù, e a fare quella strana pettinatura che da piccola non riuscivo mai a pronunciare,  che assomiglia a una grossa cipolla dietro alla testa fatta con i tuoi capelli, fermata con forcine e fissata  con tanta lacca. Per me questo era tutto un gioco fin quando ho capito il senso vero della danza classica e da lì ho in cominciato ad amarla ancor di più.
Quando entro nella sala dove di solito mi esercito sembra di entrare in un mondo nuovo con musica classica, scarpette, balletti da preparare, il pianoforte che accompagna la lezione, la maesrta che corregge e stimola a fare di meglio e poi il gruppo di ballo che ti accompagna per tutta la durata della lezione.
Alcuni posssono pensare la danza classica come una cosa vecchia e antica solo perchè ormai quasi nessuno si  reca a  teatro per vedere balletti di danza classica, ma secondo me  è perfezione e leggerezza (la ballerina di classica deve essere sempre perfetta e leggera in ogni minimo gesto!).
E' bello quando sei tu da sola nella sala piena di specchi con la musica di sottofondo che cerchi di fare tuttto perfetto senza alcun difetto e sbaglio.
Posso concludere col dirvi che io sono nata con la danza classica, sono cresciuta e sto crescendo con questa bellissima passione che tengo nel mio cuore da sempre.

Giorgia Stimolo

      

lunedì 7 marzo 2016

TravelFoscolo2.C - Itinerario storico-artistico dell'Inghilterra


Complimenti a Simone Belotti, Andrea Chironi, Anna Colombo e Giorgia Stimolo!

Buon percorso storico-artistico dell'Inghilterra a tutti!

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giovedì 3 marzo 2016

Il ricordo delle foibe... la parola alla nonna di Elisa Barsella


In occasione del Giorno del Ricordo, il 10 febbraio, in classe abbiamo parlato di Foibe. Alcuni di noi non avevano mai sentito questo termine, ma una nostra compagna, Elisa Barsella, si è sentita particolarmente colpita da questo tema, dato che la sua nonna, la Sig.a Luisa, e' stata in qualche modo testimone di questi tragici eventi. Le abbiamo perciò chiesto di farci raccontare la sua storia...
Alleghiamo in fondo anche il link del documentario visionato in classe, per chi volesse saperne di più! 

Ho la fortuna di avere ancora una nonna che è vissuta per anni,  nella sua infanzia, in Friuli durante la Seconda Guerra Mondiale. Si chiama Luisa. 
Le ho fatto delle domande riguardo alle foibe e lei mi ha risposto:
-Una foiba è un buco naturale nella roccia calcarea profondo dai 200-300 metri dove venivano gettate persone vive e cadaveri.
Mi sono subito resa conto che non era un bell’argomento da trattare per lei e che la sua memoria si stava offuscando. 
-Questa strage è stata consumata alla fine della seconda Guerra Mondiale tra il 1943 e il 1945 nelle zone dell’Istria, Dalmazia, Friuli Venezia Giulia e nei territori dei Balcani. Gli sfortunati venivano tenuti in prigione, massacrati, fucilati, gettati all’interno a volte anche solo feriti e si rompevano quasi del tutto le ossa.- spiega -La maggior parte delle morti non è dovuta al massacro da parte dei soldati croati ma alle malattie, infezioni ad eventuali ferite e soffocamento per lo schiacciamento del corpo da altre persone o cadaveri. Le vittime erano prevalentemente italiane o ex italiani con cittadinanza croata o slovena accusate, a parer degli jugoslavi, di opposizione politica, ma anche i preti, gli sloveni e i croati che vivevano sui confini erano stati presi di mira da questi fanatici.
 Mi ha spiegato anche che avvenivano rastrellamenti che coinvolgevano gran parte della popolazione che, essendo durante la guerra, era molto povera e la cui unica colpa era quella di essere italiani. Sono parole forti. Colpa di essere italiani. 
-In questi anni lo stato jugoslavo/croato era a conoscenza dei massacri ma non prendeva nessun provvedimento perché il comunismo non voleva ribellarsi a una forza politica così potente come quella fascista parlandone con le nazioni che lo assumessero, era come se ne avessero paura,  si “vendicavano” in questo modo .
 La nonna mi ha detto che sembrava proprio come se si fosse sotto i bombardamenti nazisti  -Vennero istituiti campi profughi in diverse città italiane come Roma, Trieste e Bologna (che assomigliavano molto più a dei campi di concentramento, precisa) con l’obiettivo di accogliere i concittadini che scappavano. Molte persone si dirigevano anche all’estero sia via mare che a piedi, cosa che so bene dato che mio papà era emigrato in Venezuela quando avevo solo 11 anni lasciando sua moglie e 4 bambini piccoli. Tra le destinazioni più ambite c’erano le miniere del Belgio, l’America, l’Argentina,  la Francia e il Brasile.-
Racconta con un filo di malinconia nella voce -L’attuale Croazia non a mai voluto collaborare nel ritrovare le foibe e nega tutt’ora lo sterminio di così tante persone, lo Stato Italiano ha dovuto lavorare da solo ed è per questo che non tutte le buche sono state trovate e molto probabilmente sono ancora decine nascoste in posti irraggiungibili, nei boschi e tra le alte montagne dei Balcani. I cadaveri che sono stati ritrovati fino ad adesso sono tra 20.000 e 30.000, tuttavia non c’è la certezza dell’esistenza effettiva di alcune foibe perché non esistono prove scritte o documenti ma solo alcune testimonianze orali.- Anche lei stessa non è una vera e propria testimonianza perché racconta fatti che sua mamma le raccontava da ragazzina perché quanto accaduto è successo quando aveva solo pochi anni. Il 10 febbraio è stato istituito come “giorno del ricordo” dal 2005 quando il presidente croato diede al presidente Giorgio Napolitano una lista degli italiani respinti dall’Istria durante quegli anni. La disgrazia delle foibe continuò fino al maggio del 1945 quando l’esercito americano affidò Zara e Fiume all’ex Jugoslavia e Gorizia all’Italia.


Concludo ringraziando la mia cara nonna a cui voglio un sacco di bene.